venerdì 15 luglio 2011

Quando in vacanza si sogna il capo ufficio

Per un sogno Martina perse il capo. E il marito. «Era come avere una doppia vita - rivela Martina De Sortis, 35 anni, impiegata di banca a Roma -. Mi appariva continuamente, soprattutto durante i giorni di vacanza. Il senso di colpa mi ha portato a lasciare il mio compagno». Una decisione che si è conclusa con uno sfogo: «Per colpa tua ora sono sola come un cane», ho urlato al boss un giorno di forte stress. Alla fine sono stata trasferita in un'altra filiale». Il Wall Street Journal, uno dei giornali economici più noti al mondo, ha dedicato al significato dei sogni in cui compare il proprio capo un'intera pagina e un video, con l'interpretazione onirica, nel suo sito web.

Perché il proprio superiore spunta durante il sonno (anche in ferie)? «È un messaggio che arriva dal profondo - spiega Maria Teresa Coglitore, psicoterapeuta e sessuologa -. Un eccesso di emozione che trova nell'irreale una sua soluzione, un invito a ripensare o rivalutare un'esperienza. È un'emozione che non è stata adeguatamente considerata da sveglio. Nel caso raccontato, il sogno del capo è servito per staccarsi da una relazione già finita».

In quaranta anni di carriera gli è capitato di essere stato il protagonista di pensieri notturni. Anche di collaboratrici: «Mi ha fatto piacere, non mi ha imbarazzato - rivela Maurizio Maresca, 64 anni, ex direttore generale della griffe di abbigliamento Kiton, oggi, nel consiglio di amministrazione -. C'è chi mi ha sognato perché aveva timore di me e chi, come uno stagista qualche anno fa, lo ha fatto scambiandomi per San Gennaro che compiva il miracolo di trovare il posto fisso». A lei è mai successo? «Tante volte - riferisce Maresca -. Il cavalier Ciro Paone (patron di Kiton), è un maestro di vita e "di notte" mi dà consigli». Infatti, «la persona sognata riveste un'importanza maggiore di quella che consapevolmente le attribuiamo - continua la psicoterapeuta -. Il capo richiama un tema di riflessione sull'autorità, sul rapporto stretto che abbiamo con gli uomini o le donne. Potrebbe evocare un desiderio di fare carriera. Oppure, può essere significativo di sentimenti più grossi: di tensione o di stima, simpatia, voglia di dialogo».

Proprio quello che si auspica di suscitare Francesco Moreschi, 41 anni, alla guida, con il padre e i due fratelli, dell'omonima azienda di calzature di lusso: «Nessuno ha rivelato di avermi sognato, però, mi farebbe piacere se lo facessero in modo positivo. Ho un rapporto amichevole con i miei 400 dipendenti. Non mi ci vedo come il castigatore che appare loro per timore o perché fa venire l'ansia».

Giuliana Paoletti, amministratore delegato della società di pubbliche relazioni Image Building, si augura, invece, che «nessuno dei 60 dipendenti lo faccia. Non voglio che mi pensino in vacanza. Visto che potrei essere un incubo». Racconta un aneddoto Elena David, 50 anni, amministratore delegato di Una Hotels & Resorts: «La prima cosa che mi ha riferito una dipendente (800 in tutto il Gruppo) tornata dalle ferie è stata: "L'ho sognata, lei mi faceva da personal shopper". Ho una sfrenata e visibile passione per le scarpe. E "virtualmente" l'ho aiutata a scegliere il paio più alla moda». E se un collaboratore le svelasse di averla amata in sogno? «Mi imbarazzerebbe molto - aggiunge -, mi genererebbe una reazione negativa perché significherebbe disconoscere il ruolo che ricopro e considerarmi una femmina. Io sono una donna. E il sogno ha una dimensione privata». «Il capo si ama o si odia - ammette lo scrittore Giuseppe Scaraffia -. È l'ombra del padre (il primo potere con cui abbiamo a che fare), evoca rispetto o ribellione. E in vacanza scatta il meccanismo del lutto: la scomparsa e la mancanza».


Come si confessa a una persona di averla sognata? «In modo vago, allusivo - replica Scaraffia - per far capire che non si può dire (la domanda che scatta subito dopo è: "Com'era?"). Il sogno è meglio del rivelato. Può diventare un'arma di seduzione molto efficace».
Rossella Burattino per Il Corriere della Sera

Nessun commento:

Posta un commento